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La Comunità delle donne del Kurdistan scrive a Rawa

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La Comunità delle Donne del Kurdistan (Komalên Jinên Kurdistan-KJK) ha condiviso un messaggio all’Associazione Rivoluzionaria delle Donne dell’Afghanistan (RAWA) sul suo sito in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo.
KJK, Jinha Agency, 7 marzo 2024

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“Cari compagne, care sorelle della RAWA,

Prima di tutto, salutiamo voi l’8 marzo, Giornata internazionale della donna, e le donne di tutto il mondo che lottano contro la dominazione maschile, il colonialismo, il fondamentalismo religioso, il nazionalismo e il capitalismo. Commemoriamo con rispetto tutte le donne rivoluzionarie che hanno perso la vita per questa causa e rinnoviamo la promessa di mantenere vivo il loro ricordo nella nostra lotta e di realizzare i loro sogni.

Cari compagne,

anche se lottiamo contro forze coloniali e patriarcali diverse in Paesi diversi, siamo consapevoli di lottare contro versioni diverse dello stesso sistema. Per questo motivo, consideriamo la vostra lotta come la nostra lotta e portiamo avanti la vostra lotta nella nostra lotta.

Oggi, in piena terza guerra mondiale, vediamo più chiaramente che il sistema capitalista si nutre di crisi e sfruttamento. Il sistema capitalista patriarcale ha mobilitato tutte le sue capacità di violenza per mantenere il suo dominio. Ogni giorno si scatenano nuove guerre, si sfollano persone, si confiscano loro terre e risorse. Morte, povertà, migrazione e tortura vengono inflitte alle comunità. Le donne e le persone non riescono a respirare sotto questo sistema.

Sebbene gli Stati nazionali, che fanno parte del sistema capitalista, siano in lotta tra loro per il dominio del mondo, essi conducono la loro vera guerra contro le donne, i popoli e la natura. È come se in tutto il mondo si stesse combattendo una guerra non dichiarata contro le donne. Questi attacchi femminicidi sono attacchi contro l’intera società, i suoi valori e la natura. Il fatto che oggi il mondo intero si stia trasformando in una zona di guerra è un risultato diretto del patriarcato. Vedendo che il XXI secolo sarà il secolo delle donne, il sistema statale maschile egemonico, nonostante tutte le sue contraddizioni, ha lanciato un attacco unitario fisico-psicologico-economico e soprattutto ideologico contro le donne. Le donne che non obbediscono, che hanno acquisito coscienza, che si sono alzate e organizzate, sono il loro più grande incubo. Per questo motivo, negli ultimi anni si sono intensificati gli assassinii contro le donne pioniere e decine di migliaia di loro sono state gettate in prigione. Ogni sviluppo che rappresenta la rivoluzione femminile è sotto l’attacco totale del sistema.

 

Oggi i territori rivoluzionari del Rojava, dove si sta costruendo un sistema di donne, sono sotto l’attacco ininterrotto dello Stato fascista turco sotto gli occhi del mondo.

Il sistema statale maschile egemonico non si rende conto che questi sforzi sono inutili perché nessun attacco può fermare la realtà che il XXI secolo sarà il secolo della rivoluzione femminile. Lo vediamo sia nella nostra che nella vostra lotta. Nessuna oppressione e persecuzione ci dissuade dalla nostra lotta. Al contrario, rafforzano la nostra determinazione a lottare.

Che la lotta delle donne non sia solo una lotta per i diritti delle donne lo si è visto nelle rivolte in Iran, quando tutti gli oppressi si sono uniti sotto lo slogan JIN JIYAN AZADÎ. Tutti i popoli dell’Iran, uomini, donne e bambini, hanno dichiarato di fronte ai loro carnefici che la vera libertà passa attraverso la libertà delle donne. Se noi donne ci uniamo contro tutte le politiche di divisione e di dominio del sistema maschile, costruiamo la nostra organizzazione a livello locale, regionale e universale e sviluppiamo la nostra autodifesa, nessun potere potrà sconfiggerci. Come vostre sorelle, noi diciamo: non abbiamo nulla da perdere, ma abbiamo vite libere e un mondo intero da guadagnare”.

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