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L’Italia rinnova il sostegno ai diritti umani in Afghanistan

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Il rappresentante italiano a Ginevra ha esplicitamente detto che i responsabili delle violazioni devono essere puniti. Un implicito passo verso il riconoscimento dell’apartheid di genere?

ONU, 29 febbraio 2024

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Il Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni Internazionali a Ginevra, Ambasciatore Vincenzo Grassi, è intervenuto oggi sulla situazione in Afganistan ribadendo il sostegno dell’Italia ai mandati del Relatore Speciale e della Missione UNAMA, alla nomina di un Inviato Speciale delle Nazioni Unite per l’Afghanistan e alle indagini in corso presso la Corte Penale Internazionale”..

L’Ambasciatore e’ intervenuto nell’ambito del Dialogo Interattivo con il Relatore Speciale sulla situazione dei Diritti Umani nel paese, nel quadro della 55ma sessione del Consiglio Diritti Umani. Il rapporto del Relatore speciale “mette in luce ancora una volta il continuo deterioramento della situazione dei diritti umani in Afghanistan da quando i Talebani hanno preso il controllo del territorio, nonché la disastrosa situazione umanitaria, in particolare per milioni di bambini privati dei diritti di base e dei servizi essenziali“, ha dichiarato Grassi, aggiungendo che l’Italia “condanna tutte le violazioni e gli abusi e resta profondamente preoccupata soprattutto per la discriminazione e la violenza sistematica contro le donne e le ragazze, in particolare sul piano della parità di accesso al lavoro e all’istruzione, nonché contro le minoranze etniche e religiose. Grassi ha rinnovato quindi l’appello alle autorità de facto “a proteggere i diritti delle minoranze e garantire il rispetto dei diritti umani delle donne e delle ragazze e la loro piena, equa, effettiva e significativa partecipazione a tutti gli ambiti della vita e ai processi politici”.

Lo spazio civico deve essere ripristinato e le ONG, i giornalisti e gli operatori dei media devono poter operare liberamente, ha dichiarato ancora l’Ambasciatore, sottolineando inoltre che “i responsabili di tutte le violazioni e gli abusi, compresi gli attacchi contro le minoranze etniche e religiose, devono essere assicurati alla giustizia”. Leggi qui l’intervento integrale.

 

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