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Il delitto d’amore sotto i talebani

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Nel giorno di San Valentino “Zan Times” pubblica un’inchiesta sul crimine d’amore sotto i talebani, frutto di un’indagine durata cinque mesi.

“Zan Times” è una redazione investigativa guidata da donne che copre le violazioni dei diritti umani in Afghanistan con particolare attenzione alle donne, alla comunità LGBTQ e alle questioni ambientali; sono giornaliste che lavorano sia all’interno che all’esterno dell’Afghanistan per raccontare storie di popolazioni emarginate, che raramente hanno voce in capitolo, per modellare e informare il discorso pubblico. 

“Cerchiamo di dire la nostra verità di fronte all’ingiustizia e alla violenza bruta che ci sopprime per quello che siamo. “Zan Times” è nata dalla necessità di rivendicare la nostra autonomia e autodeterminazione, di cercare modi per modellare e definire il futuro in cui vogliamo vivere e di lottare per l’uguaglianza e la libertà per tutti”, dicono

Zahra Nader e Kreshma Fakhri, Zan Times, 12 febbraio 2024 

mahsa

Era la fine di luglio del 2023 quando la notizia iniziò a circolare sui social media: I Talebani avrebbero lapidato una coppia non sposata per essere fuggita. La notizia è stata ripresa da diversi media locali in Afghanistan, tra cui il noto quotidiano del Paese, “8 Am”, che citava fonti secondo cui la lapidazione sarebbe avvenuta il giorno successivo, il 29 luglio.

Alla fine la coppia non è stata lapidata l’estate scorsa, i Talebani li hanno invece condannati a cinque anni di prigione nella provincia di Baghlan, come riferiscono a Zan Times fonti a loro vicine. Quando il giorno della loro esecuzione è passato senza una lapidazione pubblica, l’interesse per la storia degli amanti è svanito. Ma negli ultimi cinque mesi Zan Times ha ricostruito quanto accaduto a Qadria e Atiq. Lei è un’insegnante di 28 anni, sposata e madre di tre figli, mentre lui è un preside di 35 anni, anch’egli sposato e padre di sei figli.

Anche se il crimine di cui i talebani li hanno accusati non è chiaro – portavoce talebani locali e di alto livello, tra cui Zabihullah Mujahid, si sono rifiutati di fornire a Zan Times informazioni in merito anche dopo almeno quattordici inviti a fornire o confermare i dettagli -, parlando con le famiglie, i parenti e gli amici della coppia possiamo mostrare come una decisione personale, quella di amare qualcuno e fuggire, può cambiare la vita delle persone e delle loro famiglie.

 

Chi sono i protagonisti e come è iniziata la loro relazione

Qadria era una studentessa di 17 anni delle superiori quando la sua famiglia la sposò con suo cugino, Mohammad Azam. “Lei non era d’accordo con il matrimonio, suo marito non le piaceva e voleva studiare e diventare avvocato”, spiega una compagna di scuola. Il suo matrimonio era uno scambio di spose, il che significa che il fratello di Qadria sposò la sorella di suo marito.  

Dopo il matrimonio, il marito la portò in un remoto quartiere di Baghlan, dove non ebbe l’opportunità di sostenere l’esame di ammissione all’università e di perseguire il suo sogno di una carriera legale. 

Con riluttanza, Qadria accetta il suo destino e diventa madre. Mentre cresce i suoi figli, frequenta un corso di formazione per insegnanti e poi inizia a lavorare in una scuola. 

Alla fine si trasferirono nella città di Pul-e Khumri, la capitale della provincia di Baghlan, dove vivevano i genitori di Qadria. Qadria trovò lavoro a Zamirabad, una scuola elementare per ragazzi e ragazze fino alla prima media. Fu lì che incontrò Atiq, il preside della scuola. Poco dopo che aveva iniziato la nuova occupazione, suo marito partì per l’Iran in cerca di lavoro. 

Diverse fonti, tra cui amici e colleghi di Qadria, affermano che fu durante il soggiorno del marito in Iran che iniziò una relazione romantica con Atiq. “Durante i giorni in cui suo marito era assente, Qadria trascorreva il tempo con i suoi tre figli”, dice un caro amico a Zan Times. “Le notti piene di desiderio e disperazione hanno fatto crescere il suo attaccamento ad Atiq e, alla fine, ha deciso di restare con il suo amore.” 

Al contrario, suo marito, Mohammad Azam, afferma che lui e Qadria “hanno avuto una vita felice insieme” durante i loro 12 anni di matrimonio. Dice che non avrebbe mai immaginato che Qadria lo avrebbe lasciato per un altro uomo e afferma che non lo ha fatto volontariamente.  

Il padre di Qadria, Abdul Khalil Rahmani, afferma che la crisi della sua famiglia è iniziata mercoledì 5 luglio 2023 quando sua figlia è andata a lavorare a scuola ma non è più tornata a casa. Dice che l’hanno cercata per giorni prima di scoprire che Atiq l’aveva portata a Kabul. Nella loro prima intervista con Zan Times i genitori di Qadria avevano affermato che Atiq l’aveva “rapita”. 

Abdul Khalil Rahmani presentò una denuncia contro Atiq ai talebani, che cominciarono a cercare la coppia e alcune settimane dopo arrestarono Qadria e Atiq a Kabul e li trasferirono nella prigione di Kelagai, nella provincia di Baghlan, dove sono ancora oggi imprigionati.  

 

Una versione diversa della storia

Il padre di Atiq fa un resoconto completamente diverso di quanto accaduto. Najibullah Sediqi dice a Zan Times che Atiq e Qadria non avevano una relazione romantica. Sostiene che il marito di Qadria ha divorziato da lei per telefono e quando Qadria ha voluto formalizzare il divorzio in tribunale, suo padre glielo ha impedito e ha minacciato di ucciderla. Quindi Qadria si è rivolta ad Atiq, chiedendo il suo aiuto per sfuggire al padre violento.  

A sostegno della sua storia, Najibullah Sediqi condivide un breve messaggio vocale di una donna che si è presenta come Qadria. Nel file audio di un minuto e 26 secondi la donna afferma: “Due anni fa, mio marito ha divorziato da me per telefono, ho informato mio padre e lui mi ha picchiato e mi ha detto che anche se divorziasse 100 volte e non tornasse più per altri 10 anni, dovevo stare tranquilla come moglie con il suo nome. Gli ho ricordato molte volte di essere divorziata, ma loro mi hanno picchiata e minacciata di uccidermi”.

La voce femminile appare artificiosa, come se stesse leggendo da un copione. Poiché non siamo riusciti a verificare se si tratta della voce di Qadria, abbiamo fatto ascoltare la registrazione a suo padre, il quale ha confermato che la voce apparteneva a lei.  

Sia suo padre che suo marito insistono sul fatto che non c’è stato alcun divorzio. Il padre di Qadria nega di aver mai tentato di farle del male, dice che invece ha portato Qadria e i suoi figli a casa sua per prendersi cura di lei. Dice di essere stato informato della relazione romantica quando la moglie di Atiq andò a casa sua e gli chiese di impedire a Qadria di incontrare suo marito. Uno dei vicini conferma l’accaduto: “C’era trambusto nel vicolo. La moglie di Atiq era venuta ad affrontare Qadria, dicendole: “Donna spudorata e disonorata”. Sei una donna sposata con figli, perché stai parlando con mio marito?’”

 

Arresto con l’accusa di aver commesso crimini morali 

Scappare o fuggire di casa è stato da lungo tempo un “crimine morale” da punire, anche se molte donne fuggivano dalla violenza domestica. Nel maggio 2013 Human Rights Watch (HRW) chiese al governo afghano sostenuto dagli Stati Uniti di “prendere provvedimenti urgenti per fermare l’allarmante aumento di donne e ragazze imprigionate per “crimini morali”, riferendo che circa 600 donne e ragazze erano imprigionate per tali “crimini morali”, un numero in rapido aumento. Nel 2012 HRW “aveva documentato che circa il 95% delle ragazze e il 50% delle donne imprigionate in Afghanistan erano accusate di “crimini morali” per “fuga” da casa o per zina (sesso al di fuori del matrimonio)”.
E la lapidazione per il “reato” di fuga d’amore non è iniziata con il ritorno dei talebani: nel 2015, un’adolescente di nome Rukhshana è stata lapidata a morte dopo essere stata sorpresa a fuggire con il suo amante. “È stata sepolta nella terra fino alla cintola e lapidata a morte nell’ottobre 2015 da una banda di uomini che il governo ha definito talebani”, hanno riferito Mujib Mashal e Zahra Nader in un articolo per il New York Times pubblicato nel luglio 2017. L’incidente aveva scioccato la nazione.  

A quel tempo potevamo indicare una o due “province afghane senza legge” dove non c’era giustizia e valore per le donne. Ora che i talebani sono al comando, tutto l’Afghanistan è un paese senza legge per le donne. Nessuna infrazione al codice duro dei talebani è troppo piccola. Nel gennaio 2024 le forze talebane hanno arrestato donne in pubblico, accusate di non rispettare adeguatamente il codice di abbigliamento prescritto dai talebani.

Il risultato di misure così dure è che a molti innamorati non è permesso uscire di casa il giorno di San Valentino, tanto meno festeggiare il loro amore. I tempi in cui una giovane generazione di afghani festeggiava il giorno romantico con torte, rose rosse e palloncini a forma di cuore sono ormai un lontano ricordo. Negli ultimi due anni i talebani hanno vietato qualsiasi celebrazione del giorno di San Valentino, impediscono ogni accenno di celebrazione pattugliando le strade e i negozi di souvenir il 14 febbraio. Chiunque sfidi le regole è perseguitato. Ora è la depressione più che la speranza a pervadere i giovani del paese, che non possono celebrare il loro amore in pubblico. 

 

Le conseguenze sociali dell’arresto di Qadria e Atiq 

Sebbene la relazione tra Qadria e Atiq sia una scelta personale di due individui adulti, in Afghanistan è un crimine che colpisce anche le loro famiglie e i loro parenti, che ne sentono gli effetti in base alla loro vicinanza o meno dall’accusato. Ovviamente, in questa catena di parentela è sempre la donna o la ragazza ad avere una responsabilità significativa nell’aver disonorato e portato vergogna alla famiglia.  

La famiglia di Qadria è diventata socialmente isolata da quando la notizia dell’arresto di Qadria e Atiq è diventata pubblica, ha detto a Zan Times un amico di famiglia che vive nello stesso quartiere. Sua madre partecipa raramente a momenti sociali e molti parenti hanno tagliato i legami con la sua famiglia. “Hanno smesso di frequentarla arrabbiati perchè non hanno ucciso Qadria per ripristinare l’onore della famiglia e della tribù” spiega l’amico. 

Abdul Khalil Rahmani, il padre di Qadria, dice che sua figlia ha ripetutamente affermato di pentirsi delle sue azioni: “Dice che ha fatto un errore, un grosso errore, ha rovinato il destino della sua famiglia e dei suoi figli. Ma ora, anche se ammette il suo errore, non serve; l’onore della famiglia non può essere ripristinato”. 

Fawzia, la madre di Qadria, racconta che parenti e vicini di casa l’hanno rimproverata e umiliata quando si è diffusa la notizia della scomparsa della figlia: “Il dolore e l’umiliazione sono schiaccianti. Possa Dio non affidare il mio destino nemmeno al mio nemico!”, dice Fawzia a Zan Times in un’intervista telefonica. Ora si prende cura dei figli di Qadria. “Dalla mattina alla sera i bambini piangono chiedendomi di portargli la mamma”, racconta Fawzia. Il più piccolo non ha ancora tre anni”.  

 

Per quanto riguarda Qadria, la sua vita nella prigione di Kelagai a Baghlan è dura. “È stata picchiata diverse volte, tra cui 150 frustate per una presunta protesta all’interno del carcere”, dice una fonte che conosce la sua situazione dietro le sbarre. “È stata picchiata così duramente che riusciva a malapena a muovere il corpo”, spiega la fonte. “Tutto il suo corpo era ferito.” 

 

Freshta Ghani ha contribuito a questo rapporto.  

 

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