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Chi vuole un Califfato globale

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Gli studiosi islamici e i Talebani mirano a stabilire un Califfato globale, suscitando dibattiti e preoccupazioni a livello mondiale. Il ruolo della Scuola Deoband e di organizzazioni come l’Oasi islamica e la Fondazione Qamar è centrale in questo ambizioso obiettivo

Saboor Bayat, BNN, 3 marzo 2024

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Gli studiosi islamici della Scuola di Giurisprudenza Islamica di Deoband sono fondamentali nell’ambizioso piano di istituire un Califfato globale, guidato dall’Afghanistan controllato dai Talebani, con l’obiettivo di un mondo musulmano unificato sotto la legge della Sharia. L’Oasi islamica di Chicago e la Fondazione Qamar di Kabul sono in prima linea e lavorano per mobilitare la comunità musulmana verso questo obiettivo, tra notevoli polemiche e preoccupazioni da parte della comunità internazionale.

Origini e fondamenti ideologici
L’influenza della Scuola di Deoband sulla moderna erudizione islamica non rischia di essere sopravvalutata: i suoi insegnamenti sono alla base del quadro ideologico di numerosi studiosi islamici contemporanei in tutto il mondo. Questa scuola di pensiero è stata determinante per la rinascita dell’islamismo nel periodo successivo alla Guerra Fredda, sostenendo il ritorno alla Sharia e l’istituzione di un Califfato globale. L’Oasi islamica e la Fondazione Qamar, con le loro radici profondamente radicate nell’ideologia deobandi, si sono assunte il compito monumentale di realizzare questa visione nell’Afghanistan guidato dai Talebani. Nonostante si presentino pubblicamente come organizzazioni umanitarie ed educative, la loro missione si allinea strettamente con gli obiettivi di creazione di uno Stato islamico globale.

Operazioni strategiche e influenza globale

In significativa evoluzione, l’Oasi islamica con sede a Chicago ha collaborato con la Fondazione Qamar a Kabul, che indica uno sforzo unitario per sostenere il regime dei Talebani in Afghanistan. Questa partnership va al di là del semplice allineamento ideologico, comporta attività sostanziali sul campo, tra cui la costruzione di moschee, la gestione di programmi educativi e l’organizzazione di eventi volti a propagare la loro visione di un Califfato globale. I loro sforzi non sono passati inosservati e il regime talebano ha riconosciuto e lodato i loro contributi. L’impegno di figure di spicco all’interno di queste organizzazioni con la leadership talebana sottolinea la serietà del loro impegno, volto a cementare l’Afghanistan come pietra angolare del loro proposto Califfato.

Sfide e controversie
Le ambizioni dell’Oasi islamica e della Fondazione Qamar hanno suscitato un dibattito conflittuale sulla scena mondiale. Il loro palese sostegno ai Talebani e la difesa di un modello di governance basato sulla Sharia hanno destato allarme, soprattutto nel contesto delle loro operazioni nei Paesi occidentali come Stati Uniti, Regno Unito e Germania. L’uso di strumenti finanziari moderni come le criptovalute per aggirare i sistemi finanziari occidentali evidenzia un approccio sofisticato per perseguire i propri obiettivi eludendo i controlli. Inoltre, il loro coinvolgimento in attività controverse, tra cui il sostegno alla resistenza armata in regioni come il Kashmir e la Palestina, ha attirato le critiche e sollevato interrogativi sulle implicazioni più ampie che le attività di questo tipo di organizzazioni possono avere.

Mentre queste organizzazioni continuano a portare avanti il loro programma, la comunità internazionale rimane divisa su come rispondere. Il concetto di Califfato globale, sostenuto dall’Oasi islamica e dalla Fondazione Qamar, rappresenta una sfida ideologica e politica significativa che si estende ben oltre i confini dell’Afghanistan. Il successo finale della loro missione e la risposta che susciterà da parte degli Stati musulmani e non musulmani plasmeranno senza dubbio il corso della politica islamica globale negli anni a venire.

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